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Pasquino

Avete conosciuto Pasquino?

Meglio conosciuto come una statua "parlante" per via dell'usanza di attaccare biglietti anonimi di critiche alla sua base, la fama della statua risale al XVI secolo, quando il cardinale Oliviero Carafa drappeggiò il busto in marmo della statua con una toga e lo decorò con epigrammi Latino in occasione della festa di San Marco.
Le azioni del cardinale portarono ad una consuetudine di criticare il papa o il suo governo scrivendo poesie satiriche in dialetto romanesco (chiamate "pasquinate") e attaccandole alla statua "Pasquino".

Così facendo Pasquino divenne la prima "statua parlante" di Roma. Raccontava dell'insoddisfazione della gente, denunciava ingiustizie ed aggrediva il mal governato dei membri della Chiesa. Da questa tradizione nacquero i termini nella lingua inglese (pasquinade e pasquil) che si riferiscono ad un satira anonimo in verso o prosa.
La figura principale della scultura è Menelao che sorregge il corpo di Patroclo, e il soggetto, o la composizione applicata ad altre figure come nelle sculture di Sperlonga, si trova molte volte nella scultura classica, conosciuto oggi come "Gruppo Pasquino".

L'effettiva identificazione del soggetto della scultura fu fatta nel XVIII secolo dall'antiquario Ennio Quirino Visconti, che la identificò come il busto di Menelao che sorreggeva un Patroclo morente; La più famosa delle due versioni medicee si trova nella Loggia dei Lanzi a Firenze. Il Pasquino è stato più recentemente caratterizzato come una scultura ellenistica del III secolo a.c., o una copia romana.
Presto si trovarono altre statue in giro, formando una sorta di salone o accademia pubblica, la "Congrega degli Arguti", con Pasquino sempre come il capo e le sculture che i Romani chiamavano Marforio, Abate Luigi, Er Facchino, Madama Lucrezia, ed Er Babbuino come suoi schietti colleghi . I cartelli su cui erano scritti gli epigrammi venivano rapidamente distribuiti e poi venivano fatte numerose copie, troppe da sopprimere. Queste poesie furono raccolte e pubblicate annualmente dal tipografo romano Giacomo Mazzocchi già nel 1509, con il nome Carmina apposita Pasquino, e divenne noto in tutta Europa. Diventando sempre più pungenti nel tempo, il luogo di pubblicazione del Pasquillorum Tomi Duo (così chiamato nel 1544) fu spostato a Basilea, città meno sottoposta al controllo papale, che in calce alla pagina del titolo riportava la dicitura Eleutheropolis, "città della libertà".

Situato a pochi minuti a piedi da Eitch Borromini, assicuratevi di andare a trovare Pasquino durante il vostro soggiorno per leggere ciò di cui la gente del quartiere ha da lamentarsi.

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